Garou by Mario Beretta

Garou by Mario Beretta

autore:Mario Beretta [Beretta, Mario]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Giovane Holden
pubblicato: 2015-12-14T23:00:00+00:00


IX

Io ed Elizabeth ci guardiamo esterrefatti, incapaci di pronunciare qualunque sillaba o di riuscire a mettere ordine nei nostri pensieri.

Io e lei… fratello e sorella?!

Andiamo, non scherziamo…

“No, non è possibile…” mormora lei scrutandomi attentamente, forse alla ricerca di una qualche somiglianza.

“Già, non è possibile,” confermo io, poi, voltandomi verso Ketch, che siede tranquillo, come se nulla fosse, sbotto: “Non possiamo essere fratello e sorella, siamo completamente diversi! Io ho la pelliccia nera, lei bionda. I suoi occhi sono azzurri, mentre i miei color nocciola. Inoltre i nostri lineamenti sono molto diversi, se fossimo imparentati dovremmo avere una qualche somiglianza!”

Ma dimentichi l’odore, suggerisce maligna una vocina dentro di me, avete lo stesso odore, ricordi?

“Sì, è vero…” fa Elizabeth meditabonda. “Da ciò che so ogni Lupo Mannaro trasmette qualche sua caratteristica alla prole, così come anche gli esseri umani. Noi invece non abbiamo nulla in comune. Mi dispiace, Magister, ma credo proprio che stavolta lei abbia preso un granchio.”

“Mi rincresce, signorina Higmann, ma non è così.”

La sicurezza di Ketch smonta subito il debole palpito di speranza che fosse tutto un brutto scherzo: “Vostro padre è le Garou Phantôme, ovvero il Lupo Mannaro Fantasma. È chiamato così per il fatto che è un albino dalla nascita, per questo voi avete preso più dalle vostre madri. Ma non posso sbagliarmi: avete entrambi la stessa aura del mio vecchio amico”.

Ketch fa un mezzo sorriso, come se la cosa potesse farci piacere, mentre in me, invece, sale la voglia di farlo a pezzi per quella sua aria compiaciuta.

Elizabeth deve provare i miei stessi sentimenti, perché quando si rivolge a lui il suo tono è teso come il suo volto: “E dove… dove è ora nostro padre?”

“Non lo so, signorina Highmann, mi dispiace.” Ketch la scruta e, così mi sembra, è davvero dispiaciuto. “Vostro padre mi contattò diciassette anni fa, dicendomi che stava per avere due figli, che questi figli, un giorno, sarebbero arrivati nella mia scuola e che io dovevo raccontar loro le origini dei Lupi Mannari. Tutto qui. In effetti, iniziavo a disperare che lei sarebbe arrivata per tempo, signorina Highmann, stavo quasi pensando di bocciare il signor Darkwood qui presente.”

Tutto qui…

Le parole sono semplici, ma mi fanno provare una fitta al cuore. Per un solo, rapido istante avevo sperato che Ketch ci dicesse come trovare nostro padre, che lui ci avrebbe spiegato il come e il perché io, noi eravamo al mondo… Ma ora mi rendo conto che di noi nostro padre se ne frega, come avrei dovuto aspettarmi…

Elizabeth, al mio fianco, è silenziosa. Sento che il suo respiro è irregolare, come se stesse cercando di trattenersi dal piangere. Entrambi guardiamo il preside, non osando incrociare i nostri sguardi, come a rendere definitivo e reale ciò che ci è stato rivelato.

“Al diavolo!” sbotta infine Elizabeth chinando il capo. “Se è davvero tutto qui, quello che aveva da dirci, allora non c’è motivo che io rimanga!”

Si volta ed esce a precipizio dall’ufficio. Io resto immobile, confuso.

A un tratto risollevo lo sguardo e noto che Ketch mi sta osservando.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.